Biografia Sintetica di ALFREDO PITTERI
(Ferrara 11 febbraio 1902 - 11 marzo 1976)
MURA D' J' ANZUL, TA N' GH' J' É PIÙ...(Incipit)
di Alfredo PITTERI
Tut' i scriv in verss' o in prosa, Tutti scrivon in versi o in prosa,
tuti i gh' à da dir qualcosa tutti han da dir qualcosa
pr' arcurdàr la vècia Frâra... per ricordar la vecchia Ferrara...
par cuntàr 'na storia rara... per narrar una storia rara…
Gh' à ciapà quel ch' è sta zzit: Indovinò chi tacque:
'l' più bel verss...
an fu mai scrit! il più bel verso non fu mai scritto!
(cont.) (cont.)
(Trad. mcns)
Eccezionale commediografo ed umorista,
scrisse ben 85 commedie di cui 8 in italiano,
ma, da vero intellettuale e precorritore dei
tempi, fu anche giornalista, opinionist e poeta
(nel 1974 vinse il premio "Ischia").
Figura genialmente eclettica e perfettamente inserita
nel suo tempo - era noto anche in campo nazionale - Pitteri poiché,
oltre ad essere stato il primo a scrivere commedie originali in lingua dialettale
ferrarese - redasse, infatti, "Adìo, Rusìna"a 21 anni, nel 1923 - non tradotte dai
classici, come era stato fino alla sua comparsa sulla scena teatrale, aveva
aderito al Movimento Futurista (l'ismo culturale fondato da Filippo Tommaso
Marinetti che aveva trovato la sua 'naturale' sede presso il mitico Caffè
Letterario delle Giubbe Rosse di Firenze, ancora ben attivo in merito),
diventandone ben presto uno dei rappresentanti più validi.
Questa sua esperienza era stata da lui, uomo di spettacolo pure, regista ed
attore, translata per una rivista teatrale in lingua italiana e dialettale ferrarese
dal titolo quanto mai in tema, ELETTROFOLLIE opera in due tempi e 14 quadri,
di Franco Carli, Adriano Ravegnani, James Susanni e Giancarlo Vannini, su
musiche originali ed adattamenti musicali del Maestro Carlo Ratta.
Il suo stile era alla Trilussa, ma non solo: la sua verve, la sua ironia, la sua
arguzia gli consentivano scritti poetici, drammaturgici, storico-critici di grande
spessore ed umanità. Non casuale il suo continuo impegno socio-politico.
Con grande successo le sue commedie furono rappresentate in Italia ed
all'estero (venne addirittura richiesto da Eduardo de Filippo e Gilberto Govi).
"A la bersagliera"(E prit vulànt) è stata replicata 2500 volte, esportata in
Argentina e rappresentata in Kenia, in un campo di concentramento, durante la
guerra nel 1943.
Alfredo Pitteri scrisse la sua ultima commedia, "Méti la quèrta", per il
Cinecircolo del Gallo di Forlì (1974), poi rappresentata 275 volte dalla stessa
compagnia: per Aurelio Angelucci, il suo capocomico da sempre, è stato un
secondo padre.
Lascia una grande eredità: umanità ed umanesimo, ad un tempo, fantasia,
vis comica; a Ferrara, la sua città da lui tanto amata e spesso ricordata nei suoi
scritti, gli è stata intestata una via, un po' poco, forse, ma il ricordo delle sue
commedie, degli autentici 'classici' ancora rappresentati in tante lingue dialettali
italiane, è e rimarrà sempre nel cuore di tante persone, perché per lui
"divertire" era un'opera buona (...)
Recensione pubblicata per la Rubrica di Cicero L'Informamese
DIALETTO, CHE PASSIONE! - Mese di Maggio 2006
Maria Cristina Nascosi
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